Discorso del Dharma in occasione dell’Obon Festival – Giugno 2021

Il Bon festival (detto con maggior rispetto Obon) è la grande commemorazione dei defunti. Questa ricorrenza viene celebrata con preghiere, musica, cibo, etc.

La maniera in cui si commemorano i defunti influenza molto le considerazioni sulla vita. Nel Buddhismo Mahayana, quindi anche nello Zen, il modo di piangere i morti, i riti funerari, la cura che abbiamo per la loro commemorazione in generale, non implicano la credenza in un’anima che esisterà e sopravvivrà dopo la morte. Il Sutra del Cuore insegna che la nascita non è l’inizio e la morte non è la fine, non c’è nulla di sostanziale. Ci si concentra sul qui e ora perché qui e ora ci sono le cose che succedono, le cose che facciamo, le cose che leggiamo e che dobbiamo fare, semplicemente perché si tratta della nostra vita. Dedicarsi totalmente alle cose da fare qui e ora – perché è la nostra vita e quindi solo noi lo possiamo fare – ci permette di rispettare il funzionamento della vita, cioè l’armonia dell’universo che sta funzionando.

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Discorso del Dharma – Maggio 2021

La fortuna dell’essere umano

Quando siamo seduti di fronte al muro praticando lo zazen shikantaza, quel samadhi dello shikantaza, dell’Hokyo zanmai, fa funzionare la mente come uno specchio.

Che cosa è uno specchio?

La natura, la funzione essenziale e totale dello specchio è di riflettere completamente senza scegliere, senza cambiare l’oggetto che gli sta davanti.

Se questo non succede lo specchio smette di essere uno specchio e così è anche con la mente profonda: se la mente non riflette più nulla, o riflette in modo distorto, non ha più la sua funzione fondamentale.

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Discorso del Dharma in occasione di Hana-matsuri – Aprile 2021

Buon compleanno caro Siddharta Gautama, Buddha Shakyamuni, nato in un giardino fiorito sotto agli alberi!

Quando i ciliegi fioriscono e coprono tutto con i loro petali di colore rosa e di un profumo delicato si celebra la primavera e nello Zen, l’otto aprile, la nascita del Buddha. È anche il momento di fare una grande pulizia primaverile. Fare pulizia significa anche scartare cose inutili ammassate durante l’inverno. Anche dentro di noi facciamo pulizia, lasciamo andare cose che non servono come l’ansia, la rabbia, i dubbi e lasciamo di nuovo brillare quelle cose inerenti all’esistenza, come la fede, la felicità e la benevolenza.

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Discorso del Dharma in occasione di Higan – Marzo 2021

Durante il periodo dell’equinozio di primavera si ricordano gli antenati spirituali del lignaggio a cui si appartiene. Questo periodo si chiama “Higan”, che vuole dire “l’altra riva”. Quindi si commemorano quelli che hanno lasciato il mondo del Samsara, il mondo della nascita e della morte e che hanno traversato verso l’altra riva, il mondo del Nirvana.

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Discorso del Dharma in occasione della commemorazione del Nirvana di Buddha Shakyamuni – Febbraio 2021

LO SPIRITO DELLA VIA

Per un discepolo di Buddha è importante risolvere la grande questione della vita e della morte. Un’impresa nella quale è molto facile perdersi nella ricerca di un atteggiamento adeguato, o sbagliarsi sul senso della vita e della morte, o imbarcarsi in modelli di vita fuorvianti che creano più illusioni che una visone chiara. La bussola nella vita umana di un praticante della Via di Buddha è il Bodaishin. Un tesoro salvavita che illumina la strada da seguire e aiuta ad evitare le buche che possono rompere le assi della vita.

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8×1000 all’Unione Buddhista Italiana

L’8 x 1000 all’Unione Buddhista Italiana è l’8 x tutti!

L’8×1000 è la quota dei redditi soggetti a IRPEF distribuita alle confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato. L’unione Buddhista Italiana è una di queste.

Non paghiamo nulla di più. L’8×1000 è una cifra inclusa, non aggiunta, al totale.

Siamo semplicemente invitati a scegliere a chi destinare il contributo. Anche la quota di chi non sceglie viene suddivisa tra le confessioni religiose, in proporzione alle preferenze espresse dal totale di chi sceglie.

In Italia, meno del 50% dei contribuenti esercita questo diritto.

Il 5×1000 è invece un contributo facoltativo, aggiunto, la cui somma è ripartita tra enti che svolgono attività socialmente utili.

Pluralità, comprensione, responsabilità.

Noi dell’Unione Buddhista Italiana lavoriamo per questo. Contribuiamo con quanto ci viene donato attraverso l’8×1000 a progetti non confessionali o guidati da enti di ogni confessione. Convinti che tutto sia collegato.

L’8×1000 all’Unione Buddhista Italiana è l’8 x tutti.

 

Per maggiori informazioni su come fare visita la pagina dell’Unione Buddhista Italiana.

 

Lettera al Sangha per la pratica durante Coronavirus

 

Buongiorno cari!

Vi scrivo per chiedervi come state. Fammelo sapere per favore.

Vi scrivo anche per incoraggiarvi ad intensificare la pratica dello zazen e se possibile di recitare uno o più dei seguenti sutra (Sutra del Cuore, Daihishin Dharani, Fumonbonge …). Se non avete questi testi, scrivetemi una mail o messaggio e ve li mando.

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Hanamatsuri 2020 (Festa dei Fiori e compleanno del Buddha)

 

Tanti auguri per il Festival dei Fiori, oggi 8 aprile! In questo giorno si celebra la nascita di Buddha. Una celebrazione della vita con fiori e gioia perché siamo riconoscenti che un Buddha è nato nel nostro mondo. Un Buddha che ha reso accessibile per tutti una liberazione del peso sentito dalla frustrazione inerente alla vita.

hanamatsuri 2020 tempio zen roma johoji

Proprio in questo periodo di confinamento sanitario, i fortunati che hanno scoperto l’insegnamento del Buddha, hanno l’opportunità di approfondire la propria pratica. Con la fede nello zazen che è nato dello stesso zazen, continuiamo lo zazen, il samu, lo studio dei testi. Ma soprattutto lo studio di se stessi. Auguro che tutti possano utilizzare questo tempo per girare lo sguardo verso l’interno, di stare in silenzio e di non rifugiarsi nelle distrazioni dell’internet, telefono, libri, musica etc. Faccia a faccia con il silenzio e senza paura di stare da soli con se stessi. Sedersi in zazen quando possibile tenendo conto della propria situazione personale, familiare, lavorativa etc. lo zazen viene fatto, ma in modo di non disturbare la convivenza familiare che oggi è più stretta che di solito. Fare zazen e creare lo stress nel nucleo di convivenza sarebbe una contraddizione in termini.

È ovvio che sono sempre disponibile, per chi lo vuole, di continuare il mio ruolo di guida spirituale telefonicamente. Spero inoltre che prestissimo avremo il diritto di riunirci presso il tempio. Ma per favore non rendete questo tempo pesante ma leggero. Le cose che abitualmente facciamo o mangiamo non sono possibili ed è l’occasione di cambiare stile di vita, prendendo più consapevolezza del nostro contributo all’inquinamento ed agli sprechi delle risorse; di rivedere le proprie esigenze e di essere felici con meno e con cose diverse. Lamentarsi non aiuta ad essere felice e a conoscere la gioia del Dharma. L’ecologia è nel cuore del Buddhismo e punto di attenzione nello Zen Soto.

Decorate il vostro altare al domicilio con qualche fiore, recitate il sutra del Cuore ed esprimete la gratitudine alla nascita del Buddha e il suo Dharma. Estendete i meriti come discepoli del Buddha a tutti gli esseri e la pianeta stessa.

Sengyo Van Leuven

associazione buppo tempiozen roma

tempio zen roma johoji

I semi dello Zen Soto in Europa: 50 anni di pratica

taisen deshimaru

Taisen Deshimaru Roshi, portatore della tradizione Zen Soto in Europa

Un bel video dell’Associazione Soto Zen che ricostruisce gli ultimi 50 anni di pratica Soto Zen in Europa, legata alla carismatica figura del Maestro Taisen Deshimaru. Dai retrobottega di Parigi alla fondazione del Tempio della Gendronnière e degli altri importanti luoghi di pratica dove la tradizione dello Zen Soto continua ad essere viva e prolifica.

 

I semi dello Zen: 50 anni di pratica in Europa

taisen deshimaru roshi

Taisen Deshimaru Roshi, portatore dello zen Soto in Europa

 

Un bel video che ricostruisce gli ultimi 50 anni di pratica dello Zen Soto in Europa. Dall’arrivo del Maestro Tasien Deshimaru, ai retrobottega di Parigi fino alla fondazione del Tempio della Gendronnière e di altri importanti luoghi di pratica, dove la tradizione dello Zen Soto si rinnova e continua a dare frutti.

 

 

La pratica del Kesa

cucitura kesa

La pratica della cucitura del Kesa

La pratica del kesa consiste nel mantenere e praticare lo studio dello Zen, dell’insegnamento di base di Buddha Shakyamuni e dell’insegnamento del Grande Fondatore dello Zen in Giappone nel cui lignaggio siamo ancora oggi iscritti.

Già dal tempo di Buddha Shakyamuni le istruzioni, il modello, lo stato di spirito col quale cercare le stoffe, il punto di cucito, il taglio e l’assemblaggio dei panni, il modo in cui portare e mantenere il kesa era sottomesso a delle regole. Quelle regole sono state trasmesse da patriarca in patriarca e da maestro della trasmissione in maestro della trasmissione. Dogen Zenji lo sottolinea chiaramente e severamente nei capitoli “Kesa-kudoku” e “Den-e” del Shobogenzo.

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Discorso del Dharma – Hanamatsuri

Hanamatsuri è il festival dei fiori nel quale si commemora la nascita del Buddha.

C’è la primavera, un’altra stagione che inizia, tutto esprime la vita dopo il silenzio e il riposo dell’inverno; tutte le cose riprendono vita. Gli alberi fioriscono, altri fiori sbocciano, la gente riprende energia. La primavera è il simbolo che tutto continua a rinascere; che c’è sempre l’apparire e lo scomparire. In ogni momento c’è il nascere, il vivere e il morire. Lo zazen è l’espressione, il simbolo del voto che abbiamo fatto dentro di noi, spesso inconsciamente, segretamente, di risvegliarci.

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Soto Zen: le origini

Di seguito un estratto del discorso del Dharma, tenuto dal Rev. Taibun San il giorno 16 dicembre 2016 al Tempio Zen Jōhōji di Roma, circa le origini del Buddhismo Soto in Giappone e sull’opera dei suoi fondatori.

1.I due fondatori della tradizione Soto Zen

Due sono ritenuti i fondatori nella tradizione Soto Zen giapponese. Dogen Zenji e Keizan Zenji. Entrambi hanno giocato un ruolo diverso e spesso contrastante nella storia dello Zen Soto. Usando una metafora Dogen è a volte chiamato come il padre e Keizan la madre dello Zen Soto.

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Eiheiji, un viaggio dentro al Monastero di Dogen

Giardini e padiglioni del Tempio di Eiheiji

Eiheiji è famoso in tutto il mondo. Il monastero Zen si trova sulle montagne, a circa 200 chilometri a nordest di Kyoto. Come prescritto da Dogen, fondatore del tempio, il fulcro della pratica è lo zazen: il semplicemente stare seduti per osservare la propria mente ed analizzare sé stessi. La maggior parte dei 150 monaci residenti ha circa 20 anni. Vivono al tempio e dedicano la loro esistenza alla pratica ininterrotta dello zen.

In questo documentario della televisione di stato giapponese, alla quale per la prima volta è stato consentito di accedere senza restrizioni ai luoghi di pratica del monastero di Eiheij, seguiamo la vita dei monaci nel corso di sei mesi, nel rispetto delle stesse regole monastiche create da Dogen Zenji più di 770 anni fa.

Attenzione: il link per poter visionare il documentario sarà funzionante solo fino al 2 maggio 2018

 

Niente di speciale

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di Charlotte Jocko Beck, Astrolabio Ubaldini, 1994

Dal dramma all’assenza di dramma

Nella pratica dello Zen passiamo da una vita di dramma, una sorta di soap opera, a una vita di assenza di dramma. Benché possiamo affermare il contrario, i nostri drammi personali ci piacciono, e molto. Perché? Perché, qualunque sia il dramma in atto, noi ne siamo al centro, esattamente lì dove vogliamo essere. Con la pratica prendiamo a poco a poco le distanze dal pensiero assillante di noi stessi. Quindi, passare da una vita drammatica a una vita sdrammatizzata, per quanto insipido possa sembrare, è appunto lo scopo dello Zen. Vediamo meglio questo processo.

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About European Ango

di Sengyo van Leuven, maestro del Tempio Zen Jōhō-ji di Roma

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The beginning of this first European training monastery and my participation on it were decided shortly before it actually started. This is to say that my teacher asked me to participate at this Ango the moment when the commemoration ceremonies and symposium of 40 years of Zen in Europe at the Gendronnière were held. I first declined but agreed to it when he asked me again. I first declined because a lot of things to do for Zen were planned and a short time notice like this is not so evident to manage, since we are actively participating in social society (work, bills to pay, etc.). And my 72-year old father was just diagnosed with a spread out colon-cancer. So bad timing (as such things usually are)!

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È perfetto

di Jocko Beck, Zen Quotidiano (Ubaldini Editore)

 

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L’illuminazione è il nucleo di tutte le religioni, ma spesso ne abbiamo un’idea falsata. Paragoniamo l’illuminazione a uno stato di perfezione, di grande tranquillità e accettazione. Non è così.

Vorrei sottoporvi una serie di domande che riguardano situazioni spiacevoli. Non dico di non tentare di prevenirle o di cambiarle, né dico che non dobbiate avere forti reazioni o forti preferenze nei loro riguardi. Ma questi esempi ci forniranno qualche barlume, che a sua volta ci consentirà di capire meglio che cosa sia la pratica. Ecco le domande:

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