Kusen Rohatsu 2022 – Jōhōji

Ieri c’era la commemorazione del risveglio del Buddha Shakyamuni ed oggi
commemoriamo il secondo Patriarca che si è tagliato il braccio.
Due esempi di una grande decisione e perseveranza, una grande fede ed una
dedicazione a tutti gli esseri; nel frattempo sono anche esempi perfetti di come, per
raggiungere la Via e realizzare il risveglio, si deve fare delle cose, si deve realizzare, fare
continuamente.
L’altro giorno qualcuno mi ha mandato un testo e mi che diceva: “vedi, non c’è bisogno di
praticare perché siamo dall’origine, da sempre Buddha”; ed invece no, abbiamo tutti la
possibilità di diventare dei Buddha, abbiamo tutti la natura di Buddha, cioè la Vacuità,
l’Impermanenza, ma non siamo dei Buddha.

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Kusen 02 Luglio 2022 – Jōhōji

Durante lo zazen lasciamo andare i pensieri.
Abbandonando ogni pensiero ed ogni identificazione, insomma abbandonando corpo-spirito si realizza la Via del Buddha, ogni momento di nuovo, così si realizza il senso profondo della vita.
Il senso non si trova in qualcosa al di fuori di noi, in qualcosa di lontano, nel futuro, in un altro luogo, in possesso di qualcun altro. Il senso della vita è qui ed ora realizzare l’importanza di vita e morte, è di realizzare il risveglio di Buddha. Non si può realizzare nulla se non c’è, con una grande regolarità un sedersi nello zazen autentico.

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Kusen 16 Luglio 2022 – Jōhōji

Il M° Deshimaru diceva che lo zazen è tornare alla condizione normale.
Ma quale è questa condizione normale?
Per svelare questa condizione normale c’è de smettere di creare opposizione,
dualità, dubbi. È perciò che nello zazen non si muove, né di corpo né di mente.
Questo semplicemente sedersi è il più semplice e nello stesso momento il più
difficile. Solo sedersi per l’unico scopo di essere seduto e di non muovere, nessun
pensiero, nessun discorso interiore, nessun teatro, film da guardare nella mente.

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Kusen 24 Febbraio 2022 – Jōhōji

Durante lo zazen, stando fermi, prendiamo contatto con l’altra dimensione dell’esistenza,
non rimaniamo unicamente nella dimensione relativa, sociale, del linguaggio quotidiano.
Nello zazen lasciamo andare tutti i pensieri, e andiamo liberamente dal pensiero al non-
pensiero al pensiero. Si pensa al non pensare, ci attestiamo aldilà del pensare. Hishiryo è
un equilibrio tra il pensiero ed il non-pensiero, un equilibrio che permette di ritrovare la
sanità nell’esistenza.

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Sesshin – Commemorazione Risveglio del Buddha

Primo Kusen

Non lasciate che lo zazen sia oscurato dall’abitudine. Nello zazen ogni momento è fresco, nuovo presente, concentrato, in equilibrio con l’osservazione. È sempre di nuovo riequilibrare sia il corpo, sia la mente. In ogni momento risvegliarsi e non cadere nella trappola delle illusioni, illusioni come “mi piace, non mi piace, voglio dormire, stare a casa, fare altra cosa, bello, brutto, poco, molto”. Tutte queste categorie sono desideri, espressioni di un desiderio egocentrico, illusioni. Per favore non addormentatevi nell’illusione, risvegliatevi e uscite dall’illusione.

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Kusen – Zazenkai 12 novembre 2017

 

Kannon

di Sengyo Van Leuven

Durante lo zazen ritorniamo continuamente al contatto con il corpo, cioè siamo molto
consapevoli della totalità del corpo nella postura giusta, col respiro giusto. Quando
torniamo in contatto, significa che lasciamo la presa da ogni pensiero che è stato
sviluppato e vuol dire che non si crea piu tensione né nel corpo né nella mente. Si gira
totalmente lo sguardo verso l’interno e se si osserva intimamente – intimamente vuol dire al di là di ogni concetto, di ogni immagine – è veramente come stare in intimità con se stessi.

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La totalità dell’universo

Giornata di zazen a Saint-Thierry – Maggio 2015

Sengyo van Leuven

illustris_box_dmdens_gasvel.png__800x600_q85_cropMantenete gli occhi aperti. Non seguite il vostro desiderio di dormire. Svegliatevi e siate completamente presenti qui e ora. Per essere presenti qui e ora, bisogna che non vi sia nessuno, e nessun attaccamento a un me, a un pensiero, a un concetto, a una aspettativa… dimenticate tutto ciò.

Di colpo, l’essere, così come deve essere, in questo momento appare liberato. Sempre liberarsi dei propri attaccamenti, dei propri concetti. La via del Buddha non è una via che porta alla libertà! Non vi è un punto di arrivo proiettato nel futuro, ma è la via della liberazione: ad ogni istante liberarsi completamente. A ogni istante, nascere, esistere e morire. Continua a leggere

Pratica e risveglio non sono separati

Giornata di zazen a Saint-Thierry – Maggio 2015

di Sengyo Van Leuven

sam-shih-zazen2Respirate con calma. Rilassatevi pur mantenendo la schiena diritta, una postura energica. Rilassatevi, lasciate andare tutte le tensioni: le spalle, la schiena, le gambe, il viso.
Dirigete l’energia che in questo modo viene liberata nel basso ventre, sotto l’ombelico. E’ là che bisogna essere concentrati. E’ là che bisogna concentrare l’energia, e non nella testa.

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