Ogni cosa è così com’è, così come deve essere a causa delle cause e delle condizioni.

In questo momento non ci sono rimpianti, facciamo completamente ciò che dobbiamo in questo momento, non in un altro posto o in un altro momento.

 In questo momento il valore della vita adesso si trova nella qualità dello zazen, cioè lo zazen autentico. Nello zazen nel quale non ci sono aspettative, nel quale non ci sono punti di vista su come deve essere lo zazen, come deve essere il risveglio. Dimenticare ogni concettualizzazione significa di aprirsi alla realtà dell’universo, la realtà della vita qui ed ora.

“Qui” vuol veramente dire il posto nel quale siamo seduti, questo metro quadro nel quale siamo seduto ed “ora” è veramente questo centesimo di secondo, la consapevolezza … ogni momento!

Sedersi in zazen è l’unico modo per capire cos’è la vita, per capire come vivere e come continuare nelle stesse qualità dello zazen la vita in ogni azione che dobbiamo compiere durante la giornata e la notte. Attimo dopo attimo, giorno dopo giorno, vita dopo vita.

Non c’è niente di straordinario, invece è vedere come è straordinaria la vita quotidiana che viviamo, il fatto di camminare sulla terra, il fatto di essere in un’interdipendenza con tutti gli altri fenomeni, qualunque, ovunque, qualsiasi, sempre.

Le nostre qualità è lasciare la presa dagli attaccamenti, concettualizzazioni. Questo non afferrare ha un’influenza profonda su come funziona l’insieme dell’umanità, l’insieme di tutto il mondo di esseri senzienti e essere non-senzienti.  La totalità del mondo animale e materiale. 

Abbandonarsi alla seduta nello zazen è vivere nel risveglio; abbandonarsi nello zazen è creare l’essenza della propria vita, vivere appieno, corretta, retta, la vita così com’è.

Solo nello shikantaza esistiamo come veri figli di Buddha.

Rev. Sengyō Van Leuven