
Nei giorni 20 e 21 maggio si terrà al Tempio Jōhōji di Roma un Workshop di cucito (Fukudenkai) secondo la tradizione del Maestro Kodo Sawaki Roshi.
Il workshop sarà tenuto dal rev. Sengyo van Leuven.

Nei giorni 20 e 21 maggio si terrà al Tempio Jōhōji di Roma un Workshop di cucito (Fukudenkai) secondo la tradizione del Maestro Kodo Sawaki Roshi.
Il workshop sarà tenuto dal rev. Sengyo van Leuven.

Preghiamo i partecipanti di voler comunicare per tempo la loro presenza durante le giornate della Sesshin. Questo sarà di grande aiuto per poter pianificare con anticipo non solo l’organizzazione dei pasti ma anche tutte le diverse attività connesse a un buon svolgimento della pratica. Per iscrizioni e/o informazioni potete inviare email all’indirizzo tempiozenroma@gmail.com oppure telefonare al numero 366-4776978. Come di consueto, per chi lo volesse, sarà anche possibile pernottare al tempio.

Un breve documentario sulla vita dei monaci in uno dei due principali Templi Giapponesi del Buddhismo Sōtō Zen:
di Sengyo van Leuven, maestro del Tempio Zen Jōhō-ji di Roma

The beginning of this first European training monastery and my participation on it were decided shortly before it actually started. This is to say that my teacher asked me to participate at this Ango the moment when the commemoration ceremonies and symposium of 40 years of Zen in Europe at the Gendronnière were held. I first declined but agreed to it when he asked me again. I first declined because a lot of things to do for Zen were planned and a short time notice like this is not so evident to manage, since we are actively participating in social society (work, bills to pay, etc.). And my 72-year old father was just diagnosed with a spread out colon-cancer. So bad timing (as such things usually are)!
di Jocko Beck, Zen Quotidiano (Ubaldini Editore)

L’illuminazione è il nucleo di tutte le religioni, ma spesso ne abbiamo un’idea falsata. Paragoniamo l’illuminazione a uno stato di perfezione, di grande tranquillità e accettazione. Non è così.
Vorrei sottoporvi una serie di domande che riguardano situazioni spiacevoli. Non dico di non tentare di prevenirle o di cambiarle, né dico che non dobbiate avere forti reazioni o forti preferenze nei loro riguardi. Ma questi esempi ci forniranno qualche barlume, che a sua volta ci consentirà di capire meglio che cosa sia la pratica. Ecco le domande:
di Jocko Beck, Zen Quotidiano (Ubaldini Editore)
A novantacinque anni Genpo Roshi, un grande maestro zen contemporaneo, usò la metafora della ‘porta senza porta’ per indicare che non c’è nessuna porta da varcare per capire cos’è la vita. Eppure, continuò, dal punto di vista della pratica c’è una porta che dobbiamo attraversare: la porta dell’orgoglio. Tutti noi, senza eccezione, dal momento in cui ci siamo svegliati questa mattina, abbiamo incontrato in una forma o nell’altra il nostro orgoglio. Per valicare la porta che non è una porta dobbiamo andare al di là dell’orgoglio.
Giornata di zazen a Saint-Thierry – Maggio 2015
Sengyo van Leuven
Mantenete gli occhi aperti. Non seguite il vostro desiderio di dormire. Svegliatevi e siate completamente presenti qui e ora. Per essere presenti qui e ora, bisogna che non vi sia nessuno, e nessun attaccamento a un me, a un pensiero, a un concetto, a una aspettativa… dimenticate tutto ciò.
Di colpo, l’essere, così come deve essere, in questo momento appare liberato. Sempre liberarsi dei propri attaccamenti, dei propri concetti. La via del Buddha non è una via che porta alla libertà! Non vi è un punto di arrivo proiettato nel futuro, ma è la via della liberazione: ad ogni istante liberarsi completamente. A ogni istante, nascere, esistere e morire. Continua a leggere
Giornata di zazen a Saint-Thierry – Maggio 2015
di Sengyo Van Leuven
Respirate con calma. Rilassatevi pur mantenendo la schiena diritta, una postura energica. Rilassatevi, lasciate andare tutte le tensioni: le spalle, la schiena, le gambe, il viso.
Dirigete l’energia che in questo modo viene liberata nel basso ventre, sotto l’ombelico. E’ là che bisogna essere concentrati. E’ là che bisogna concentrare l’energia, e non nella testa.
Studiare la Via del Buddha è studiare se stessi.
Studiare se stessi è dimenticare se stessi.
E dimenticare se stessi è percepire se stessi come tutte le cose.
Realizzare questo è lasciar cadere mente e corpo di se stessi e degli altri.
Dogen Zenji
di Jocko Beck, Zen Quotidiano (Ubaldini Editore)
Alcuni giorni fa ho ricevuto la notizia del suicidio di un amico, che non vedevo da anni. Quando lo frequentavo parlava unicamente di suicidio, perciò la notizia non mi colse impreparata. Non penso alla morte come a una tragedia. Tutti moriamo, non è tragico. Forse niente è tragico, ma ritengo che vivere senza gratitudine per la vita sia un vero peccato.
La vita umana è un’occasione preziosa. È stato detto che la probabilità di nascere come esseri umani equivale a quella che venga scelto un granello di sabbia tra tutti i granelli di una spiaggia. È un’occasione rara eppure, come nel caso del mio amico, qualcosa non funziona. L’errore è presente in ciascuno di noi: non apprezzare pienamente il puro fatto di essere vivi.